Amor, amor, catastrofe
L’autrice
Julieta Soria (Cartagena, 1979) è drammaturga e insegnante di scuola superiore. Laureata in Filologia Ispanica presso l’Università Complutense di Madrid, ha completato studi di dottorato sulla narrativa e sul teatro latinoamericani. È autrice di numerose opere sul teatro e sull’insegnamento (guide didattiche, articoli, prologhi, oltre a laboratori e conferenze in collaborazione con l’attore e musicista Juan Cañas). La sua produzione drammatica (pubblicata da Ediciones Antígona) comprende: Mestiza (2018) con la regia di Yayo Cáceres; Amor, amor, catástrofe (2019) e Que de noche lo mataron (2022), con la regia di Ainhoa Amestoy; Descalzas (2021) e Hijas de la comedia (2023), per la compagnia Yeses, messi in scena da Elena Cánovas. Nel 2024 ha realizzato una versione de La traición en la amistad di María de Zayas per Yeses e ha affrontato la versione e la regia di Dicha y desdicha del juego y devoción de la Virgen, di Ángela de Acevedo, con Calema producciones.
I testi
Julieta Soria
Amor, amor, catastrofe
Cura e traduzione
di Chiara Errichiello
PANOPTICON
ISBN-13: 978887536557-8
2024
pp. 70
cm 15 x 21
€ 12,00
1979. Smith College
KATHERINE – Nella seconda raccolta di poesie, Ragioni d’amore, troviamo un tono diverso. L’amore non diminuisce, però si placa. Vi contribuisce la meravigliosa lentezza dei settenari e degli endecasillabi. Sembra esserci un cambiamento d’umore che si riflette nelle poesie, le quali si presentano più fluide, più inquisitive e, a volte, violente.(Sola con le sue lettere)
Amarci non era sufficiente. Quale futuro poteva attenderci nella costante clandestinità, inevitabilmente insoddisfatti e infelici? Essere l’amante di un uomo sposato nel New England degli anni Trenta non era come essere nella Signora delle camelie. Ero tormentata dalla possibilità di perdere il lavoro, di fare del male alla mia o alla tua famiglia. La realtà si infiltrò gradualmente attraverso le nuvole del nostro amore in bilico. Ma tu non lo volevi vedere. SCENA II. PEDROLettera
Madrid, 18 marzo 1934
Fiume
MARGARITA – Prima erano anche le nostre lettere. Le ho portate con me al posto delle altre. Le leggerò, le leggerò tutte come un antidoto. Perché scrivevi anche a me. O te lo sei dimenticato? Mi scrivevi lettere tutti i giorni, durante il nostro fidanzamento e anche dopo, i giorni in cui non ci vedevamo e quelli in cui ci vedevamo. Ed erano piene d’amore e di versi che mi inviavi per farmeli leggere. (Legge.) «Anima mia! Quanto sei fedele! Fedele a te e a me, perché esserlo verso di te vuol dire esserlo verso di me, anima». (La getta in acqua.) «Margarita, sono il padrone dell’allegria. In te è sempre maggio, mia fidanzata immortale, sposa dell’eternità». (La getta in acqua.) «Amata, ti amo, vita, anima, sposa celestiale. Tuo, tuo. Margarita, guarda, tutti i miei versi sono tuoi, come tutta la mia vita». (La getta in acqua.) «Non ti ho mai detto nulla che non fosse vero. Farò sempre così: dirti tutto ciò che so di me, né più, né meno. Con te voglio essere di un’onestà spirituale integra e totale…».Le getta tutte
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