Ballate e Romanze
L’autore
Adam Mickiewicz è un poeta e patriota polacco (Nowogródek 1798 – Costantinopoli 1855). Compì gli studî universitarî a Vilnius e fece parte del gruppo dei Filomati. Arrestato nel 1823, fu mandato in esilio a Pietroburgo; rimase in Russia cinque anni, visitando anche Odessa e Mosca. Lasciata la Russia (1829), fu a Berlino, Dresda, Praga, Weimar (dove fece visita a Goethe), Bonn (dove s’incontrò con Schlegel), in Svizzera e infine in Italia. A Roma lo raggiunse nel 1830 l’annuncio della rivoluzione polacca, e partì per la Polonia, dove giunse però troppo tardi; si recò a Dresda e poi a Parigi, centro dell’emigrazione polacca, dove prese viva parte all’attività degli esuli e scrisse, tra l’altro, Księgi narodu i pielgrzymstwa polskiego (“Libri della nazione e dei pellegrini polacchi”, 1832), in cui additò la Polonia come il “Messia” dei popoli. Dal 1840 al 1844 tenne la cattedra di letterature slave al Collège de France. Nel 1848 costituì in Italia con alcuni entusiasti una legione polacca che, sotto la guida del colonnello Kamieński, partecipò ai combattimenti dell’esercito italiano e dopo la sconfitta di Novara, nel marzo 1849, si ritirò a Roma, dove fu disarmata dopo il crollo della Repubblica. Di nuovo a Parigi, vi fu redattore della Tribune des Peuples. Instancabile nella lotta per la libertà, nel 1855, durante la guerra di Crimea, raggiunse Costantinopoli per formare una nuova legione polacca, ma, ammalatosi di colera, vi morì il 26 novembre senza aver realizzato il suo sogno. Le sue ceneri, trasferite in patria nel 1890, furono sepolte sul Wawel di Cracovia.Benché avesse esordito con traduzioni di Voltaire e con versi classicheggianti, M. cedette ben presto all’influsso di Byron e di Walter Scott, inebriandosi di motivi romantici. Tipica espressione di romanticismo furono le Ballady i romanse (“Ballate e romanze”, 1822), che attingono il loro repertorio di meraviglie e stregonerie alle tradizioni popolari lituane, il poemetto Grażyna (1823) e due brani del poema drammatico Dziady (“Gli avi”, 1823). Dopo un tranquillo soggiorno a Odessa, pubblicò invece i Sonety krymskie (“Sonetti di Crimea”, 1826), che con metafore armoniose riflettono in tutto il suo splendore la pienezza della natura meridionale. Nel poema Konrad Wallenrod (1828), ambientato sullo sfondo delle lotte tra i Lituani e l’Ordine teutonico nel XIV secolo, si riflettono gli ideali rivoluzionarî di Mickiewicz e il suo sdegno per la tirannia dello zar. Nel 1832 scrisse, rievocando il processo dei Filomati, un altro frammento dei Dziady, in cui le vicende reali trapassano nella simbologia di un dramma faustiano con angeli e demonî. Dal novembre 1832 al febbraio 1834 compose il suo capolavoro, la vasta epopea nazionale Pan Tadeusz, czyli ostatni zajazd na Litwie (“Il signor Taddeo, ovvero l’ultima incursione in Lituania”), affresco dell’ambiente nobiliare lituano negli anni 1811-12, alla vigilia della spedizione di Napoleone contro la Russia, che aprì nuove speranze ai Polacchi: con sorridente malinconia, Mickiewicz evoca da una velata lontananza la patria perduta, le foreste lituane, le figure antiquate della piccola nobiltà di provincia, con le sue usanze patriarcali, i suoi festini, i suoi svaghi, la caccia all’orso, l’amore dei conversari.
I testi
Il ciclo delle Ballate e Romanze, che ha tracciato le linee di un nuovo mondo poetico, fu creato da Adam Mickiewicz negli anni 1819-1821, durante il suo soggiorno a Kowno, dove insegnava nel locale ginnasio, e fu pubblicato a Wilno a giugno del 1822 nel suo primo volume Poesie. Esse furono anche il frutto dell’infanzia trascorsa nella campagna lituana, quando il poeta conobbe molte leggende popolari attraverso i canti della domestica Gąsiewska, proprio quando negli stessi anni Puškin (nato nel 1799, solo un anno dopo di Mickiewicz) ascoltava le fiabe narrate dalla sua amata njanja Arina Rodiònovna.
Nelle ballate si possono osservare tre elementi fondamentali del romanticismo: lo spirito popolare, la natura e la storia, come sostiene nel suo libro Mickiewicz, parole e azione Alina Witkowska, esperta di letteratura polacca della prima metà del XIX secolo. Lo spirito popolare si rivela nei motivi tipici delle credenze e fiabe popolari, come la fede nell’esistenza delle divinità acquatiche, la città sprofondata nel lago, l’apparizione degli spiriti dei defunti, ecc. La natura va intesa in primo luogo come natura vera e propria, e in secondo luogo come essenza del mondo, le leggi che lo governano, le sorti umane. Essa può essere minacciosa e suscitare spavento.
Adam Mickiewicz
Ballate e Romanze
Cura e traduzione dal polacco
di Paolo Statuti
ISBN-13: 978 88 7536565-3
2024
pp. 196
cm 15 x 21
€ 16,00
I tre fratelli Budrys
(ballata lituana)
Il vecchio Budrys ha tre figli forti come i Lituani,
Un giorno dice loro: “Ascoltate,
Tenete pronti i vostri cavalli e le selle,
Le spade e le lance affilate.
Perché mi hanno detto a Vilna che preparano
Tre spedizioni in tre direzioni:
Olgierd contro la Rus’, Skirgiełł contro Lachy,
E il principe Kiejstut contro i Teutoni.
Siete sani e forti, andate a servire il paese,
Gli Dei lituani vi aiuteranno;
Quest’anno io non vado, ma vi annuncio:
Siete tre e tre strade saranno.
Uno di voi seguirà Olgierd contro la Rus’,
Oltre l’Ilmen, fin sotto Novogród;
Là troverà code di zibellino e arazzi,
Là i mercanti hanno soldi e assai di più.
Un altro di voi si unisca alle schiere di Kiejstut,
Di una strage di Teutoni si vanti;
Lì sono ricchi d’ambra, hanno stoffe pregiate
E pianete ornate di brillanti.
Il terzo di voi segua Skirgiełł oltre il Niemen.
Là invano buoni attrezzi cercherà,
Ma può trovare almeno buone spade e scudi,
E da lì una nuora mi porterà.
Perché là vivono le avvenenti Laszki,
Tanto allegre come gattine,
Il viso più bianco del latte e le ciglia nere,
Gli occhi brillano come stelline.
Da lì, mezzo secolo fa, quand’ero giovane,
Una di loro ho preso per moglie;
E anche se è morta, ancora oggi io la ricordo
E il mio sguardo dovunque la coglie”.
Ciò detto, benedì i tre figli e li abbracciò;
Saltarono in sella, giovani e forti.
Dopo l’autunno e l’inverno non tornano ancora,
Budrys già pensa che sono morti.
Nella bufera di neve un uomo armato vola
E sotto il manto cela qualcosa.
“Ehi, il sacco è pieno di rubli di Novogród?”.
“No, padre, è una Laszka, mia futura sposa!”.
Nella bufera di neve un uomo armato vola
E sotto il manto cela qualcosa.
“Figlio mio, tu mi porti un sacco pieno d’ambra?”.
“No, padre, è una Laszka, mia futura sposa!”.
Nella bufera di neve un terzo uomo vola.
Il manto è gonfio di ricchezza altrui,
Ma prima di vederla, il vecchio Budrys ordina:
“Preparate le nozze anche per lui”.
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